I medicinali, inquinando molto, sono dannosi per l’ambiente, non devono dunque finire nella spazzatura, neppure dopo la data di scadenza. Ecco però come smaltirli nel modo corretto.
I medicinali più consumati dagli italiani sono gli antinfiammatori e gli antibiotici: l’Istituto Superiore di Sanità negli ultimi anni segnala un aumento del consumo di farmaci.
L’inquinamento
I residui dei farmaci gettati nella spazzatura o in giro raggiungono gli impianti di depurazione, le acque superficiali e potabili: possono essere dannosi sia per l’uomo sia per l’ambiente e sono difficilmente degradabili.
I rischi per l’uomo
Per l’uomo il rischio legato all’assunzione di acqua potabile contaminata è molto improbabile, particolari interventi realizzati negli impianti di potabilizzazione risolvono il problema. Più gravi sono gli effetti derivanti dall’esposizione continua nel tempo, come per esempio l’aumento delle allergie o la minore efficacia degli antibiotici.
Come smaltirli correttamente?
• Imballaggio esterno: essendo di carta e va smaltito con essa insieme al foglietto illustrativo;
• Blister, tubi e bustine vuote: la confezione va smaltita negli appositi contenitori a seconda del materiale di cui è fatta;
• Gli integratori: non sono veri e propri farmaci dunque non vanno inseriti nei raccoglitori delle farmacie. La scatola nella carta, il blister nella plastica e l’integratore nell’indifferenziata.
• Blister e boccette: vanno smaltiti in farmacia se contengono ancora il farmaco.
• Siringhe, termometri, disinfettanti e simili: bisogna smaltirli in base alle regole di ogni Comune.
Fonte Il blog del Consumatore