La Suprema Corte offre una nuova possibilità a chi dichiara di non sapere chi si trovasse alla guida nel momento in cui è stata commessa un’infrazione stradale che comporta la perdita di punti patente. La circostanza che determina il trascorrere di mesi fra l’infrazione e la notifica del verbale può giustificare il fatto di non ricordare chi fosse alla guida del mezzo reo di infrazione.
Attenzione però che la circostanza trattata dalla Corte fa riferimento a chi riceve un verbale d’infrazione con decurtazione di punti, con conseguente invito a dichiarare chi l’abbia commessa, e risponde di non sapere chi guidasse. Nel caso di chi non risponde affatto, invece, è pacifico che scatta una sanzione supplementare di 286 euro. Con questo provvedimento si cristallizza una precedente sentenza interpretativa della Corte costituzionale, la 165/2008, che riconosceva al proprietario «la facoltà di esonerarsi da responsabilità, dimostrando l’impossibilità» di sapere chi guidasse.
Laddove quindi fosse impossibile risalire a chi era alla guida del mezzo che ha commesso l’infrazione, allora potrebbe esservi una circostanza attenuante ai fini della decurtazione dei punti dalla patente.