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Reddito di cittadinanza: novità

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Il testo del decreto legge 4/2019, il cosiddetto decretone, ottenuta la fiducia della Camera, dovrà ora essere approvato dal Senato. L’iter di conversione dovrà concludersi entro il 29 marzo, pena la sua decadenza. Dal giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il decreto diventerà legge.

Diverse le modifiche apportate dalla Camera al provvedimento che contiene le misure sul reddito di cittadinanza e quota 100.
Approvato l’emendamento che fissa la soglia minima di retribuzione per accettare l’offerta di lavoro. L’offerta si considera congrua, e quindi si ha l’obbligo di accettarla, solo se il salario superi del 10% il beneficio massimo del sussidio (780 euro), vale a dire solo se raggiunge la cifra di 858 euro. Al di sotto di questa soglia il beneficiario del reddito può rifiutare l’offerta lavorativa senza perdere il contributo economico.
Le offerte di lavoro possono essere rivolte anche a chi un lavoro lo ha già ma, vivendo al di sotto della soglia di povertà, viene considerato disoccupato (woorking poor).

Si è prevista una stretta per i padri e le madri single, chiamati a presentare l’ISEE comprensivo di entrambe le situazioni reddituali e patrimoniali, anche se i due genitori non risultano essere sposati o conviventi. L’obbligo decade se uno dei due genitori si è risposato, ha avuto figli con altri partner o vi è un assegno di mantenimento disposto dal giudice.
Misura ad hoc è stata poi pensata per contrastare il fenomeno delle false separazioni, al fine di rientrare negli standards necessari per ottenere il reddito di cittadinanza: per le separazioni e i divorzi avvenuti dopo il primo settembre 2018 sarà necessario un verbale dei vigili, che dovrà certificare l’avvenuto cambio di residenza del separato o divorziato.

Reddito e pensione di cittadinanza non possono poi essere richiesti in caso di condanna definitiva (nel qual caso è prevista la revoca retroattiva del beneficio e la restituzione delle somme indebitamente percepite), di latitanza, ma anche se si è indagati od imputati.

Con riferimento ai nuclei familiari con minori e disabili, sono state previste agevolazioni. I genitori di minorenni dovranno accettare un’offerta di lavoro solo entro i 250 km dalla residenza e non più in tutta Italia. Ridotti i limiti patrimoniali per aumentare l’accesso al reddito e pensione di cittadinanza per le famiglie con componenti disabili. Per le famiglie numerose e con disabili sono state riviste le scale di equivalenza: il reddito di cittadinanza può aumentare quindi di 50 euro, passando dai 1330 attuali ai 1380 euro.

Previsto anche l’accesso alla pensione di cittadinanza alle famiglie anziane con componenti under 67 in situazioni gravi o di non autosufficienza.

Per quanto riguarda gli stranieri ci sono due importanti novità: l’obbligo di consegnare la Certificazione del reddito e del patrimonio familiare rilasciati dal paese d’origine e tradotta in italiano col benestare del consolato (ad eccezione dei rifugiati politici e cittadini di paesi dai quali non è possibile ottenere questo documento) ed il non diritto al reddito o pensione di cittadinanza, quando si hanno immobili di valore superiore a 30.000 euro, in Italia o all’estero.

La circolare INPS n.43 sulle “Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni” fa il punto dei requisiti necessari per il reddito di cittadinanza, sulle modalità di calcolo dell’importo e sugli adempimenti richiesti ai beneficiari della misura.
Per il caso di esaurimento delle risorse, l’INPS ha avvertito i ministeri del Lavoro e dell’Economia che laddove ciò dovesse verificarsi, entro 30 giorni occorrerà ristabilire la compatibilità della misura con le coperture finanziarie, mediante la rimodulazione dell’ammontare del beneficio.

Nel frattempo, se le risorse dovessero terminare, l’acquisizione di nuove domande e le erogazioni del reddito dovranno essere sospese. I limiti di spesa, precisa sempre l’INPS, sono di 5,8 miliardi per il 2019, di 7,1 miliardi per il 2020 e di 7,3miliardi per il 2021. Il beneficio ha carattere assistenziale, per cui è esente dall’imposta sul reddito delle persone fisiche.

La circolare n. 43 ricorda altresi che, a partire da marzo 2019, non è più possibile chiedere il reddito di inclusione, appunto perché sostituito dal reddito di cittadinanza. Per chi ne ha fatto richiesta entro il 28 febbraio, il beneficio sarà erogato per la durata inizialmente prevista, fatta salva la possibilità di presentare domanda per il reddito di cittadinanza.

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