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Sound Branding, ovvero l’influenza del suono sui consumatori

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Cosa ci fa riconoscere immediatamente un’azienda o un prodotto? Il marchio, che già ottant’anni fa il codice civile definiva come uno dei segni distintivi delle attività commerciali.

Storicamente i marchi sono nati come semplici disegni o scritte, ma le tecniche del marketing sono sempre più evolute e ormai il marchio, anzi il “brand“, si presenta in molteplici forme e declinazioni, tanto che anche un suono può diventare un marchio.

Il marchio quindi può essere non solo un disegno (ad esempio la mela Apple), oppure delle cifre (il 46 di Valentino Rossi), o delle lettere (per es.D&G), o dei colori (la stampa Burbery), o un nome (si pensi allo stilista Valentino), ma anche un breve suono, di non più di 3-4 secondi.

Se non ci credete, pensate alla suoneria di un telefono: sareste capaci di distinguere quella di un Nokia da quella di un Apple?

La risposta comune è SI! Questo è grazie all’effetto sulla nostra memoria del sound branding, ossia il marchio sonoro.

Riuscire in pochi secondi a identificare un brand già da un semplice suono (comunemente definito come jingle) è l’effetto sulla memoria del sound branding.

E così le generazioni crescono accompagnate dai suoni dei brand: negli anni novanta abbiamo imparato ad associare l’accensione del computer con il suono di famosi brand, così come oggi i ragazzi associano ai suoni l’accensione delle più famose consolle di gioco.

Il sound branding non mira però solo a farci riconoscere un’azienda o un prodotto, ma anche a trasmettere alla nostra mente altri messaggi; è il caso dei famosi marchi sonori 20th Century Fox e MGM, che riescono a immergerci nella visione di un film, evocando tutte le sensazioni connesse.

E se il suono può trasmettere messaggi alla nostra mente, perché non usarlo evocare i valori dell’identità del brand o per meri fini di marketing? Qualche esempio?

Il suono della transazione Visa è stato elaborato da un team formato anche da neuroscienziati per riuscire a ideare un suono unico e capace di evocare la sicurezza dei consumatori; obiettivo centrato, visto che l’81% dei consumatori ha dichiarato di sentirsi più sicuro al momento della transazione quando sente quel suono tipico.

La comprensione del comportamento d’acquisto del consumatore e l’elaborazione del perfetto suono/Jingle avviene attraverso l’analisi dei meccanismi neuro-funzionali, in quanto ogni scelta di consumo è influenzata da processi emotivi, motivazionali, sensoriali, e in tale ottica decifrare il cervello del consumatore diventa chiave di successo per il brand.

L’azienda Coca Cola ha ad esempio dimostrato con la campagna pubblicitaria “taste the feeling” che anche il semplice suono del tappo che salta dalla bottiglia può evocare la freschezza propria della bibita nella mente dei consumatori e indurli all’acquisto.

E voi avete suoni che vi hanno colpito? Che effetto hanno fatto sulla vostra mente? Commentate!!!